Le promesse vanno mantenute

Mantenere le promesse

Diversamente, si perde la reputazione.

Le promesse vanno mantenute, altrimenti…addio reputazione.

Reputazione, Responsabilità Sociale, Branding, sono parolone e sembra che l’argomento di oggi sia molto serio ed impegnativo.

Restando leggeri, cercherò di spiegarvi cosa ho imparato di questi concetti.
È qualcosa che può interessare sia chi è nel settore commerciale, sia chi è un semplice lettore curioso. Prova a seguirmi.
Ti starai chiedendo cosa c’entra la reputazione con la grafica?
Sono strettamente legate e ti mostrerò in che modo.
Lo sono dal momento in cui la grafica si occupa di un marchio o logo ed il marchio di un’azienda è la sintesi della sua reputazione.
Per chi vuole vendere un prodotto o un servizio, la reputazione è fondamentale.
Faremmo mai acquisti da chi ha una pessima reputazione?
Il marchio non è tutto però, da solo non crea reputazione. Contano anche il branding e la responsabilità sociale, per l’appunto. In particolare, la responsabilità sociale d’impresa.

Concetti forti

Nel giro di poche righe siamo arrivati a concetti forti come responsabilità sociale. Scopriamo come sono interconnesse queste parole e come suonano bene nel trovarle in perfetta armonia fra loro (marchio, reputazione, responsabilità sociale, coerenza) nell’azienda che più ci piace, dove acquistiamo di più ed in cui sembra, quindi, che riponiamo tutta la nostra fiducia di consumatori.
Attenzione però, una volta che hai scoperto il segreto, dovi applicare lo stesso concetto a te stesso, che tu sia un’azienda o solamente una persona. Pensare come fossi un brand!
Ogni volta che questo accade, com’è accaduto per me, si attua una lenta e buona metamorfosi nella relazione con le persone, con la società.
E tutto questo per un logo? Accidenti! Ma più che per il logo in sé, per le strategie di brand che lo investono.

Il logo come un buon vestito

Il logo è ciò con cui viene visualizzata un’azienda. È l’icona con cui rimane impressa nella mente dei consumatori. La struttura, i colori, le forme ti comunicano qualcosa e se il messaggio arriva, restano impresse nella tua mente.
Immagino che non conosci il logo della Apple, vero? O della Coca-Cola?

Sapresti riconoscerli ed identificarli con il prodotto, ne sono certa, magari anche in mezzo a molti altri loghi, così come potresti individuare Mc Donald e Kodak nel caos di una metropoli. Li riconosceresti nella foto?

Branding

Non è tutto merito del marchio, se riescono a comunicare l’essenza dell’azienda che rappresentano, ma anche di ciò che c’è dietro. Il lavoro attento di branding e reputazione sociale, di coerenza fra ciò che si comunica al pubblico ed il cliente, in termini di valori e coerenza con essi, gli ha permesso di sopravvivere e diventare forti. Il vestito può essere anche di ottima fattura, adatto a ciò che deve rappresentare, ma se chi lo indossa è un imbroglione, prima o poi, il suo buon vestito gli sarà del tutto inutile.

Clienti soddisfatti

Essere o meno un imbroglione crea un certo tipo di reputazione: come l’azienda viene percepita dal consumatore. Per arrivare a costruire nel cliente un’ottima percezione di sé, l’azienda fa uso di ciò che viene definito branding, ovvero un insieme di tecniche, fra cui il marketing, la comunicazione visiva e quella verbale.
Cerca di creare quella che viene definita come customer satisfaction (soddisfazione del cliente).
Applicando il branding, l’azienda identifica le nostre esigenze di clienti e decide come soddisfarle al meglio. Quindi, trova il modo per farci restare degli affezionati e per trovarne altri, sia con la pubblicità che con il nostro parlarne con entusiasmo poiché siamo clienti soddisfatti.
Eccoci giunti ad una parte, del concetto di responsabilità sociale. Quando un’azienda s’impegna a soddisfare al meglio le esigenze del cliente, poi deve mantenere la parola data. Ha una responsabilità: dire=fare.

Lo stesso prodotto, ma diverso

Se il prodotto non è più come lo abbiamo sempre acquistato (fisicamente, per costi o per tempi di consegna, o per mancanza di cortesia e gentilezza), noi clienti iniziamo a sentirci traditi e l’immagine dell’azienda in questione inizia a barcollare. Può sempre riprendersi, migliorando!
Se non ascolta i suoi clienti però, il rischio diventa serio. Se l’azienda inizia a pensare soltanto ai profitti, senza badare al cliente, allora non andrà lontano.

I dipendenti sono la reputazione

Nelle aziende grandi, la cui rete aziendale si dirama in diversi paesi nel mondo e s’intreccia con gestioni economico-sociali differenti, la responsabilità sociale si estende anche ai dipendenti. Sono noti i casi di sfruttamento del lavoro da parte di alcune aziende, in paesi particolarmente poveri.
Con l’uso d’internet, oggi un’azienda deve lavorare veramente sodo per mantenere continuamente la sua buona reputazione o per migliorarla. Il cliente, oggi, può sapere molto di più sul suo conto, di quanto non gli fosse concesso un tempo. Un errore di branding e/o di mancanza di coerenza nell’applicazione dello stesso può essere fatale in tempi rapidi

Fai da te italiano

Quanto detto prima finora, smussato di qualcosa, è fondamentale anche per aziende piccole ed un discorso a parte riguarda i loghi ed il branding, in particolare in Italia.
Ho sempre avuto la sensazione che l’Italia sia il paese del fai da te. Sappiamo fare tutto e bene e soprattutto, se ciò che abbiamo fatto è durato per tanti anni, allora, siamo stati proprio bravi. Perché dovremmo cambiare? Ma non si cambia un cavallo vincente! Forse è giunto il momento per lui di andare in pensione?
Non potrà dare sempre il massimo, anche con le vostre migliori cure. Molte aziende si sono create i loghi ed il loro branding, da sole. Qualcuna ha avuto fortuna, perché magari chi vi ha messo mano era un virtuoso della creatività, ma nella maggior parte dei casi è un vero disastro e ne sono anche orgogliosi.

Lucky strike

Un esempio può essere la piccola azienda vinicola, il cui proprietario ha fatto disegnare il logo a suo figlio piccolo e magari n’è emersa una piccola opera d’arte. Cosa originale. Un lucky strike, forse!
Ma ci sono settori in cui questo è possibile, ed altri che richiedono l’uso di simbologie e colori precisi per dare sensazioni precise al cliente: dinamicità, stabilità, affidabilità, genuinità, etc.
Può essere fondamentale cambiare totalmente il logo di un’azienda, tutta l’immagine visiva e ristrutturarla anche nel nome, o anche solamente fare delle piccole modifiche a ciò che già esiste.
I tempi cambiano e che un’azienda venda prodotti o invece servizi, deve sempre confrontarsi con le altre aziende presenti nello stesso settore di mercato.

Rebranding

Deve capire cosa offrono di meglio al cliente le aziende migliori, qual è la comunicazione e la strategia migliore di vendita oggi. Occorre studiare la concorrenza e poter essere lungimiranti, cercando d’intuire anche le tendenze o le esigenze future del mercato.
Un’azienda deve sempre tenere a mente che esiste il rebranding, ovvero la ristrutturazione del proprio marchio e del branding.
Per farlo, conviene affidarsi a chi queste cose le fa per mestiere: uno specialista.
“Se ha funzionato per tanti anni, continuerà a funzionare”, questo sembra essere il motto della maggior parte delle nostre piccole/medie aziende.
In generale in Italia, la piccola-media impresa fa i conti con grafica inesistente, comunicazione inefficace e siti internet poco accattivanti se non addirittura tristi ed anonimi. Nella maggior parte dei casi non si capisce bene cosa offrano. Basta fare un confronto con i restanti paesi dell’Europa per uno stesso settore.

TI compreresti?

Tuttavia, vedo la questione da un altro lato: ha funzionato, sta funzionando, ma quanto meglio può funzionare?
Ricordate il termine Kaizen in uno dei precedenti post?  ovvero il miglioramento continuo.

Le domande allora saranno tante:
Come posso mostrarmi meglio ai clienti?
Sono effettivamente soddisfatti i miei clienti?
Posso offrire più servizi al cliente?
La qualità dei servizi che già offro è ottima?
La mia visibilità e l’affiliazione di nuovi clienti è al meglio?
Il logo della mia azienda è interessante e ben curato?

Soprattutto, voi sareste il miglior cliente di voi stessi?

Occorre il sarto

La risposta a questa domanda è ciò che porta alla lenta rivoluzione del miglioramento, in ogni settore, anche sociale.

Adesso che hai creato l’ottima azienda con un ottimo senso di responsabilità sociale, devi farti riconoscere.
Il cliente deve ricordarsi di te e non puoi basarti soltanto sul passa parola dei vostri clienti. Nel frattempo, una società al vostro pari sta anche investendo in comunicazione e pubblicità e sta diventando più visibile di voi e potrebbe anche pensare di togliervi i clienti, offrendo loro un vantaggio. Potrebbe prendersi anche la tua fetta di mercato.

Serve un ottimo vestito ed un’ottima rappresentanza di te e della tua azienda, oltre agli ottimi contenuti di cui ho parlato. Occorrono un logo ed il suo branding, creati da un buon sarto. Oops, volevo dire grafico.

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  1. […] che è sempre più grave e sempre più sentito dai consumatori. Per una responsabilità sociale  (ne abbiamo parlato qui ) che un’azienda è tenuta a rendere chiara, deve necessariamente modificare la sua mission, […]

  2. […] l’ambiente, non si possono usare per farsi grandi, perché la moda lo prevede. Ricordate la responsabilità sociale? La parola data? La coerenza? Quindi chi dice, fa! Almeno dovrebbe, se non vuole […]

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