Blog di grafica nel food and beverage

Un blog di food & beverage attraverso la grafica

Come sarebbe senza?

Un blog insolito per una grafica. Lo è, perché vorrei parlarti del mondo del Food & Beverage, grazie al quale, un certo tipo di grafica, esiste. Una grafica meravigliosamente colorata, allegra e creativa.

Sta iniziando con questo primo articolo la mia avventura con un blog. Ho una certa suggestione devo dire, quasi m’intimorisce …
Potrei creare un blog che sia di aiuto ad altri grafici, ma è un cavallo di battaglia di molti e già più avanti di noi. Spero invece che tu possa apprezzare la mia scelta di parlarti di persone normali, come me e te che ad un certo punto, hanno cambiato vita dedicandosi ai lavori a contatto con la terra per tornare alla semplicità dei gesti contadini e di valori, cercando di vendere ai loro clienti un prodotto di eccellente qualità.

Questioni di scelte

Parlerò di tutto ciò che si lega a scelte importanti, di qualità, nel settore del commercio, dove inevitabilmente arriva anche la grafica per poter denominare il prodotto, pubblicizzarlo e renderlo unicamente riconoscibile.
Potremmo passare anche per argomenti che riguardano ciò che la società ci chiede, sia come consumatori che come produttori, o su come le scelte consapevoli abbiano una certa influenza su un determinato segmento di mercato. Magari diventerà utile per te che vuoi curiosare, ma anche per qualche produttore che si accinge ad immettersi sul mercato e vuole fare la differenza.

Una società che cambia

Diciamoci la verità, cerchiamo tutti di tornare a mangiare semplice e genuino, magari riscoprendo anche i veri sapori dei prodotti della terra. Fra cucine strane proposte in TV, prodotti BIO, che nella maggior parte dei casi, per ovvi motivi NON posso esserlo, o a causa della produzione fuori stagione o con raccolte anticipate per poi far maturare ad esempio la frutta nelle celle frigorifere, al buio…
Siamo poco abituati ad assaporare un piatto fatto di pochi, semplici e genuini prodotti.
Giusto ieri, parlavo con Francesco, un bambino di 8 anni. Gli raccontavo di quando ero bambina, e avendo parenti friulani (Vivaro – PD) andavo in estate, con una mia zia a portare il latte delle sue mucche in latteria. In cambio ci davano un pezzo del tipico formaggio di lì.

Si andava in bici

Andavamo in bicicletta, dopo aver terminato di mungere le tre mucche. Mia zia mi faceva sedere sulla canna della bicicletta e teneva le grandi latte attaccate al manubrio della bici.
Mi aveva insegnato a mungere le mucche. Ma che sapore ha quel latte appena munto? Questo mi chiedeva Francesco mentre gli raccontavo.

Molti bambini di oggi non lo conoscono.
Pensano che sia quello che si sente dal latte pastorizzato nei cartoni da 1 lt o 1/2 lt.
Mi ritengo fortunata ad aver visto mietere il grano, raccogliere le uova delle galline, dare da mangiare agli animali da cortile o mungere le mucche. Mi ritengo fortunata ad aver conosciuto la lenta vita contadina, scandita dalle esigenze della natura.
A volte questi ricordi tornano fuori. Sento un richiamo forte alla “vita della terra”, che fatico a tacere…

Un bel viaggio

Ed eccoci al motivo del blog insolito per una grafica. Ti vorrei raccontare belle storie, di tradizioni e d’innovazione, di belle persone che hanno cambiato vita, perché non hanno voluto mettere a tacere il loro richiamo alla terra, ma anche di chi vende prodotti originali e di qualità, insomma di chi si distingue, di come il mercato influenza i nostri gusti, di nuove realtà che si distinguono, di fiere di settore che uniscono produttori, grafici e consumatori, e tutto il mondo che ruota intorno alla grafica, inevitabilmente.

Ah! Il nostro logo racconta del connubio fra tradizione ed innovazione, poiché crediamo sia importante preservare la tradizione. Puoi leggere qui, chi è Pit il fabbro!

Buon viaggio insieme

Ah! Dimenticavo. Se hai la sensazione che sia un blog interessante, contribuisci con la condivisione di questo articolo sui social. Trovi i link proprio sotto a queste righe. Grazie

Ovviamente, sarei ancora più felice se lasciassi un tuo commento riguardo all’argomento. A quale generazione appartieni? Hai avuto la fortuna di conoscere le vecchie tradizioni contadine? Che esperienza è vivere con la terra?

Puoi scrivere nel modulo sottostante, ogni contributo che ritieni di voler aggiungere. Grazie!

4 commenti
  1. Claudia Alberti
    Claudia Alberti dice:

    Anch’io mi ricordo quando portavano il latte delle mucche in latteria. Avevamo un carretto e portavano anche il siero per i maiali. A noi bambini ci davano, arrivati in latteria le “cordelle”… che buone

    Rispondi
    • Maria
      Maria dice:

      Scusami, ho visto solo adesso il tuo commento. Sono bellissimi questi ricordi e li conservo con tanta cura: insegnano tanto. Cos’erano le “cordelle”? Io assaggiavo degli straccetti di formaggio freschissimo o qualcosa di simile. Con l’età i ricordi…

      Rispondi

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  1. […] In una comunità agricola, dove il fabbisogno delle persone è soddisfatto dai singoli per un senso di comunità e fratellanza, diventa più facile controllare come vengono prodotti i raccolti, così come ogni altro tipo di prodotto che arriva sulle nostre tavole. Se ne può garantire la qualità e la salute ambientale e nostra. Un po’ come mettevo in evidenza nel primo articolo, qui […]

  2. […] quelle qualità che mi piace scoprire in chi lavora con il cibo e le bevande (ne avevo parlato qui), ed una fra tutte, è stata una sorpresa: l’attenzione […]

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4 commenti
  1. Claudia Alberti
    Claudia Alberti dice:

    Anch’io mi ricordo quando portavano il latte delle mucche in latteria. Avevamo un carretto e portavano anche il siero per i maiali. A noi bambini ci davano, arrivati in latteria le “cordelle”… che buone

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    • Maria
      Maria dice:

      Scusami, ho visto solo adesso il tuo commento. Sono bellissimi questi ricordi e li conservo con tanta cura: insegnano tanto. Cos’erano le “cordelle”? Io assaggiavo degli straccetti di formaggio freschissimo o qualcosa di simile. Con l’età i ricordi…

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  1. […] In una comunità agricola, dove il fabbisogno delle persone è soddisfatto dai singoli per un senso di comunità e fratellanza, diventa più facile controllare come vengono prodotti i raccolti, così come ogni altro tipo di prodotto che arriva sulle nostre tavole. Se ne può garantire la qualità e la salute ambientale e nostra. Un po’ come mettevo in evidenza nel primo articolo, qui […]

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